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Difesa, chi sale, chi scende e chi nessun se la piglia

Si e’ chiuso il 2024, e con esso la stagione delle festività di panettoni e spumanti: si torna al lavoro!

Si e’ chiuso il 2024, e con esso la stagione delle festività di panettoni e spumanti: si torna al lavoro! L’anno appena passato ci ha già regalato molte sorprese e nella Difesa c’è chi sale e chi scende. Vediamo cosa è successo e proviamo a prevedere cosa ci riserverà il 2025.

Luciano Portolano 

Vince su tutti il nuovo capo di Stato maggiore della difesa, il generale Luciano Portolano. Si prende il posto più ambito, vince la competizione sugli altri papabili come il generale Figliolo ed il generale Masiello. Nel suo precedente incarico non viene ancora nominato nessuno e ad interim lo prende la dott.ssa Luisa Riccardi, scaltra e lucida a scovare le vie del potere e vicina a Portolano che se la porta ovunque. Bene comunque il generale Figliolo, ormai un vero democristiano andreottiano, che si riposiziona ai Servizi e Masiello, che in questo scenario dei nuovi poteri nei palazzi romani inizia ad adattarsi con equilibrio e visione.

Senza dimenticare che l’Esercito ha davanti importanti investimenti della difesa e che una chiara leadership non farà che bene al paese. Il suo video sugli apericena è diventato virale.

Il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e della Marina vedono la scadenza del mandato, ambivano a prendere il posto di Portolano ma niente da fare. Il Generale Goretti si potrebbe riposizionare guidando la struttura del GCAP a Londra. L’ammiraglio Credendino nulla di fatto ancora. La Marina nel 2024 è stata sempre molto chiacchierata per una sempre grande vicinanza all’imprenditrice C. Pagni che ormai con la sua Italian Blue Growth gestisce la grande fiera della Marina Militare e alla DEAS a cui vengono concessi gli uffici della Marina a Roma oltre che la partecipazione in diverse attività di cyber.

Giacomin 

Il più isolato nelle forze armate rimane l’ammiraglio Giacomin, che voleva andare al posto di Portolano come DNA, visto spesso in strane missioni romane alla ricerca di sponde con il ministro e con vari personaggi; ma nulla da fare. Pensava di aver conquistato il cuore del ministro come “inviato speciale” per l’Azerbaijan ma alla fine, pochi risultati e poca gloria. Poi dai corridoi ci dicono che pesa una sua macchia, un grande fastidio del generale Portolano, quando era il suo diretto superiore e Giacomin era vice DNA. Infatti si parla di una mega festa organizzata dall’ammiraglio prima di andare a ricoprire l’incarico in Europa, centinaia di invitati al circolo Marina sul Tevere, quantità enorme di vino e cibo, pure un gruppo musicale per allietare e oltre 30000 mila euro di festa (così ci dicono i bisbigli romani)

Cosa ci ha invece regalato il 2024 lato industrie

Cingolani 

Molto bene il CEO di Leonardo R. Cingolani ed il suo ristretto staff. Per ora non sbaglia una mossa. Bravo nella visione, concreto in alcune mosse come l’alleanza con Rheinmetall ed una maggiore attenzione al settore spazio. Proprio qui dovrà essere bravo a trovare una identità aziendale in autonomia dalla Francia, ricavare una partecipazione con Starlink (partirà di sicuro) ed evitare la competizione di piccole imprese come Argotec dell’imprenditore D. Avino sempre più aggressivo e veloce sul mercato. Il CEO rivede anche la struttura in LGS, la società che si occupa degli acquisti del gruppo per renderla più efficace e più competitiva. La borsa lo premia. Bravo! Cingolani sta già blindando il suo rinnovo per il prossimo anno.

Folgiero 

Fincantieri con alla guida di P.Folgiero molti la chiamano Finti-cantieri. Tanta comunicazione ma tanta difficoltà a concretizzare. Ha più che raddoppiato le spese di Marketing e Comunicazione per essere presente ovunque. Questo è il mandato dato al suo staff che sta impazzendo. Con Leonardo i rapporti iniziano ad essere tesi tanto da declinare alcuni inviti di Folgiero ad eventi da lui promossi.

Nonostante ci sia il boom della difesa e la crocieristica va alla grande, il titolo è tornato come il 2020. Risultati da sufficienza se confrontati con le aspettative iniziali del post-Bono. Insomma Fincantieri galleggia..Leonardo ha dimostrato che pure un gigante può cambiare velocemente. Nessuna grande operazione strategica se non quella di far transitare WASS, una azienda di stato, da Leonardo a Fincantieri cioè da Stato a Stato. Tra l’altro una operazione che è costata circa 20 milioni di euro per le banche e advisor che hanno supportato l’iniziativa. Si avvia poi il periodo delle nomine. Folgiero è uomo del PD nominato da Draghi, suggerito li da Funicello. Il 2025 vediamo cosa riserva per lui.

Non proprio benissimo Elettronica con una compagine societaria che vede la maggioranza alla famiglia Benigni e con dentro Leonardo e Thales. La controllata CY4gate va molto male. Dal 2021 dove aveva toccato i 13€ in borsa adesso vale intorno i 5€. Quasi tre volte meno. Poi la vicenda Enrico Peruzzi, il marito di Domitilla Benigni scomparso dall’organigramma Leonardo a Dicembre 2024. Certo che E. Peruzzi occupandosi di M&A in Leonardo poteva certamente far sorgere un presunto conflitto di interessi tra le operazioni di Leonardo e le operazioni familiari…la morale di tutto è che stanno cambiando i riferimenti dei poteri romani ed i vecchi amici contano sempre meno.

Deas, nessun se la piglia…

Menzioniamo poi il caso DEAS che suscita sempre molta attenzione. Risultati aziendali buoni. Ma a Roma direbbero “tutti la vogliono ma nessuna se la piglia”. La società entra di frequente nelle strategie M&A delle partecipate di Stato ma poi non si conclude mai nulla. Problemi di prezzo? Problemi di tecnologia? Non è chiaro. Il Domani dedica a DEAS molto spazio. Recentemente Leonardo aveva manifestato grande interesse poi scemato. Sicuramente CY4Gate è sempre in allerta per evitare che la DEAS, dentro una azienda di stato, le chiuda il mercato già in declino. Chissà se qui E. Peruzzi abbia influenzato la cosa.