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Lega, tempesta interna: Salvini tra il caso Vannacci e la sfida degli ex fedelissimi.

Lega, tempesta interna: Salvini tra il caso Vannacci e la sfida degli ex fedelissimi - ilGraffio - Monica Macchioni

Di Luca Veneziani Molinari e Romeo sempre più autonomi, in via Bellerio si valuta la sostituzione. A Strasburgo il gruppo è in crisi e cresce la diffidenza su Vannacci. Il […]

Di Luca Veneziani

Molinari e Romeo sempre più autonomi, in via Bellerio si valuta la sostituzione. A Strasburgo il gruppo è in crisi e cresce la diffidenza su Vannacci. Il congresso si avvicina e la resa dei conti si fa sempre più inevitabile.

Ad un mese esatto dal congresso annunciato oggi, nella Lega il clima si fa sempre più teso. Se il fronte dei governatori, da Luca Zaia a Massimiliano Fedriga, sembra essersi momentaneamente placato, ora il problema per Matteo Salvini arriva dagli ex fedelissimi. In via Bellerio cresce la preoccupazione per Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, rispettivamente segretari di Piemonte e Lombardia, oltre che capigruppo alla Camera e al Senato. Entrambi un tempo fedeli a Salvini, oggi vengono visti con sospetto dai vertici del partito, tanto che qualcuno inizia a ipotizzare una loro sostituzione. Ma la mossa rischierebbe di aprire un vaso di Pandora nel Carroccio, scatenando una reazione a catena difficilmente controllabile.

Il malcontento interno e il nodo Molinari-Romeo

Secondo fonti interne alla Lega, Molinari e Romeo non avrebbero alcuna intenzione di allinearsi alla strategia salviniana, mantenendo un profilo autonomo e non rinunciando a rapporti con la vecchia guardia del partito, inclusi alcuni esponenti vicini a Giancarlo Giorgetti. Il loro doppio ruolo – leader regionali e capigruppo parlamentari – li rende figure chiave all’interno della macchina leghista, ma anche elementi potenzialmente destabilizzanti. C’è chi in via Bellerio spinge per un loro avvicendamento ma il rischio è quello di spaccare il partito, soprattutto in Lombardia e Piemonte, due regioni cruciali per la tenuta del Carroccio.

Il caos a Strasburgo e i sospetti su Vannacci

Mentre in Italia Salvini deve gestire le tensioni interne, a Strasburgo la situazione non è meno complicata. Il gruppo leghista nel Parlamento europeo è in difficoltà, con rapporti sempre più tesi tra gli eurodeputati e una linea politica che fatica a trovare una sintesi tra l’anima più istituzionale e quella sovranista. Ma il vero rebus è legato a Roberto Vannacci. Secondo alcune indiscrezioni, Salvini, al di là del “volemose bene” di rito, guarda con sempre maggior sospetto a colui che lo “salvò” alle scorse elezioni europee. Il timore, riferiscono fonti vicine al partito, è che ormai sia diventato un elemento poco gestibile, capace di creare più problemi che vantaggi alla leadership salviniana.

Congresso alle porte, tensioni in aumento

Con il congresso ormai all’orizzonte, Salvini si trova dunque stretto tra due fuochi: da un lato la necessità di rafforzare il controllo interno, dall’altro il rischio di frammentare ulteriormente il partito. La tregua con i governatori potrebbe rivelarsi solo temporanea, mentre le manovre di Molinari e Romeo, unite alle incognite europee, rendono il cammino verso il congresso un percorso a ostacoli. La parola d’ordine in via Bellerio, per ora, è evitare scossoni. Ma la resa dei conti sarà inevitabile.