Di Monica Macchioni
“Il bello delle donne”.
Non è solo una serie televisiva italiana, andata in onda in prima visione su Canale 5 dal 7 marzo 2001 al 27 novembre 2003. 9E’ anche un centro estetico e solarium in via Sicilia a Roma.
E chissà che fra qualche mese/anno questo titolo non rischi di diventare oggetto dell’attenzione dei magistrati, il teatro nel quale si potrebbe consumare un altro caso Sangiuliano-Boccia, pur con presupposti e motivazioni completamente diversi.
Una cosa e’ certa: il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Quello che è grave e’ che in un Paese come il nostro il caso Sangiuliano sia diventato appunto un caso.
E che un ministro si sia dovuto dimettere per non si capisce quale reato.
E che ci sia ancora accanimento mediatico e in parte giudiziario contro una giovane che deve sobbarcarsi oltre alla beffa dello sputtanamento mediatico anche il danno del peso psicologico ed economico di una inchiesta, dove e’ stato cambiato il capo di imputazione, allegerendolo: in fondo la donna in questione se vogliamo vedere i dati con lucidità e senza tifoserie e’ stata “sedotta e abbandonata”, in quanto le erano stati assicurati una carica e un ruolo per i quali ha dato ampia prova di saper dire e fare e poi le sono stati revocati, senza motivazioni professionali, senza aver commesso errori.
Dove starebbe lo stalking contro Sangiuliano?
Eppure nei ministeri e perfino a Palazzo Chigi, negli anni, dal nostro piccolo ma ultra ventennale osservatorio personale, abbiamo visto ben di peggio.
Abbiamo potuto ammirare persone senza competenze e senza titoli parcheggiate in quanto amici/amiche di, sorelle di, parenti di, o con tessera di corrente xy.
Abbiamo assistito alla incapacità conclamata di redigere testi in italiano corrente, del tutto inadeguati anche dal punto di vista della sintassi e della grammatica e non solo delle competenze legislative e legali.
Non è mai accaduto nulla di esplosivamente mediatico come il caso Sangiuliano-Boccia.
E a questo punto viene da chiedersi come mai.
Sia il come mai delle dimissioni, sia il come mai della fretta e della miopia con cui la politica stia rilanciando la figura di Sangiuliano.
Non solo promuovendo in ogni dove il suo ultimo libro su Trump ma addirittura pensando a lui come inviato Rai a Parigi.
Per molto meno una figura di giornalista indiscutibilmente bravo e capace come Marrazzo ha subito ostracismo per anni.
Immotivatamente.
Misteri della nostra Italia attraversata dalle cordate, dalle logge e dalle consorterie, dove la legge e’ formalmente su carta uguale per tutti, ma dove non tutti sono uguali per legge.