Segnalaci e inviaci i tuoi scoop e retroscena

Altri graffi

Carnevale e Carnevalate

Carnevale e Carnevalate - IlGraffio.net - Monica Macchioni

L’editoriale di Cesare Scotoni CARNEVALE E CARNEVALATE di Cesare Scotoni Vi è stato un tempo non lontanissimo in cui si invocava una “laicità” del pensiero, che avrebbe dovuto essere scevro […]

L’editoriale di Cesare Scotoni

CARNEVALE E CARNEVALATE
di Cesare Scotoni

Vi è stato un tempo non lontanissimo in cui si invocava una “laicità” del pensiero, che avrebbe dovuto essere scevro dai riflessi legati alla sfera della soggettività senza con quello cadere nel cinismo.

Leggendo i mesi che han seguito il tragico G7 della “disvelazione salentina”, con l’ingombrante presenza sul prato di un Joe Biden palesemente assente ed il pigolare confuso di chi ne aveva fino allora garantito agli alleati la lungimiranza delle scelte, non si può non provare nostalgia per quel modo di declinare la laicità.

Acclarato fin da allora che la stupida scelta di candidare Kamala Harris costituiva il miglior viatico ad un sicuro ritorno di un Donald Junior Trump forte dell’esperienza maturata in un quadriennio le cui linee guida non erano dispiaciute ad un elettorato provato da 3 lustri improntati ad un interventismo di cui non siCar vedevano i risultati, anziché coordinare una strategia all’interno della NATO ed una dignitosa exit strategy dal verminaio ucraino, i promotori dell’egemonia mercantile tedesca sull’Asse Parigi, Berlino, Mosca han pensato ciascuno solo alle elezioni di casa loro.

La settimana del Carnevale 2025 potrà dunque passare alla Storia quale degna cornice per la conclusione di una Parodia che ha oggettivamente finito per stufare anche i più pazienti.

Diamo per scontato un ultimo insulto di Londra all’Unione da cui è fuggita per tempo con la convocazione lì di un ultimo vertice che coinvolga questa sponda atlantica dell’alleanza, prima che a Kiev ci si liberi di ciò che oggi appare solo un inutile intralcio sulla via già tracciata che vede nella Cina, nel Pacifico e nell’Oceano Indiano lo spazio già destinato ai prossimi confronti “muscolari” ed in Kissinger il maestro.

Il cedimento ad ogni ambizione globale da parte della Vecchia Europa attende ora solo un ulteriore strappo dell’asse franco – prussiano, dopo quello con l’Italia nel 2011.

Tra primavera ed estate prossime la vorace “corsa all’allargamento” avviata con Prodi potrebbe malamente archiviare il bel sogno firmato Schuman, Degasperi ed Adenauer. Definitivamente.

Grazie alla Polonia se nel frattempo Serbia ed Albania non avranno titolo a dire la loro.

I capitali provenienti dal Sud Est del Mondo e l’oggettiva crisi di un’identità occidentale che ha tradito l’eredità della democrazia greca in nome di quell’alcunché più vicino al centralismo sovietico con il suo governo dei migliori che alla ricca tradizione tardo medioevale e rinascimentale, demoliranno molti sodalizi più o meno antichi, offrendo ai più attenti l’opportunità di arricchirsi e regalando ad altri nuove povertà.

Quindici anni di ambizioni ed egoismi di pochi spesi per demolirne cinquanta fatti di solidarietà, speranza e consenso costruiti con la pazienza degli sconfitti.

Cambiare i rapporti di forza con il confronto o farlo ponendo i partners di fronte a dati di fatto.

La via di Pratica di Mare sconfitta da chi nel 2009 volle sfruttare la Crisi dei Subprimes, malgrado la tragica lezione di Daytona.

Mr. Trump ha solo ricordato al mondo che per gli USA l’Ucraina è e resta un problema dei garanti di Minsk solo fino al momento in cui qualche sprovveduto non pensi di dargli un impatto globale che consenta alla Unione Europea di uscire dall’angolo in cui si è cacciata.

Mente chi ancora finge che lì si difenda la Democrazia.

E Trump lo ha chiarito in modo assolutamente netto.

L’asse franco tedesco e quello tra Londra e Varsavia confliggevano nel secolo scorso, come nel 2013 e come confliggono oggi.

E Trump ha ribadito che, come a Daytona prima, così a Ryad nei prossimi mesi, gli USA tuteleranno sempre e solo i propri interessi globali.

Il Carnevale finisce già martedì, poi è Quaresima ed è meglio tenerne conto